Tutte le ultime ricerche e studi indicano che le migliori competenze che i giovani possono acquisire per affrontare al meglio l’attuale e futuro mondo lavorativo (ma anche per contribuire alla propria crescita personale) sono tutte legate in qualche modo allo spirito e alla mentalità imprenditoriale (Entrepreneurial mindset), parliamo ad esempio di attitudine a risolvere i problemi (problem solving), della capacità di lavorare in team (teamwork) e di sapersi adattare ai cambiamenti (resilienza), di saper affrontare sconfitte e fallimenti (failure management), di essere creativi e di rendersi proattivi nel proprio cammino (prendere iniziative) e, soprattutto, di acquisire maggiore fiducia in sé e nelle proprie capacità.
WeDo Academy parte dal principio che non è mai troppo presto per iniziare questo cammino, anzi, prima si comincia e meglio è. Ecco perché l’Academy è espressamente orientata a giovani e giovanissimi: WeDo Kids (10-13 anni), WeDoTeens (14-18 anni), WeDo Over18.
La vision
Condividere e costruire con i giovani esperienze, competenze e knowhow (in modalità give back) per avere persone migliori e imprenditori migliori, capaci di migliorare il mondo.
La Mission
La mission di WeDo Academy è permettere a giovani e giovanissimi (a partire da 10 anni) di approcciare, sperimentare e acquisire lo spirito e la mentalità imprenditoriale (Entrepreneurial mindset).
WeDo Academy agisce esclusivamente con metodologie pragmatiche, di sperimentazione reale e “hands on” (con le proprie mani), prendendo ispirazione ed esempio dalla ultradecennale applicazione dell’innovativo e multi-premiato modello didattico di Daniele Manni denominato “LEARNING entrepreneurship BY DOING startups” (imparare l’imprenditorialità facendo startup).
Questa particolare tecnica prevede un processo di apprendimento basato sul “saper fare”. Le micro idee imprenditoriali dei giovani partecipanti non sono immaginarie o simulate, ma veri e propri servizi, prodotti e applicazioni, originali e innovativi, pronti per essere lanciati sul mercato reale. I partecipanti imparano e acquisiscono conoscenze, capacità e competenze man mano che queste si rendono necessarie o opportune. Non si spiega cos’è il brainstorming, lo si fa. Non si fa finta di vendere una nuova felpa, la si mette su una piattaforma di e-commerce. Non si finge il fallimento di una campagna sui social, lo si affronta. Non si insegna cos’è il Business Plan, lo si realizza nel momento diventa necessario.
Esempi di imprese reali (startup) nate da parte di giovani e basate su questa tecnica sono innumerevoli, tra le più significative sono annoverate la startup sociale del Movimento Antibullismo “Mabasta” ideata nel 2016 da una classe di 15 alunni di 1° superiore (14 anni) (www.mabasta.org – www.1000a0.org), la startup di web design “SmartSiti”, ideata nel 2015 da 4 ragazzi di 16/18 anni (www.smart-siti.it), la startup sociale “ECOisti”, ideata nel 2018 da 5 ragazzi di 15 anni (www.ecoisti.it), la startup “MEGAzine2030”, ideata pochi mesi fa da una classe di 15enni (www.megazine2030.org) e, colpo di scena finale, l’ex ‘startup’ (oggi impresa affermata) “Deghi”, l’azienda ideata nel 2008 dallo studente Alberto Paglialunga che oggi conta oltre 130 dipendenti ed un fatturato di 50 milioni annui (www.deghi.it).